FISCO: Per assegnazione agevolata dei beni ai soci proroga vicina.

 Sembrerebbero aver colto nel segno, quindi, le richieste pervenute dalle categorie professionali che, a più riprese, hanno chiesto lo spostamento del termine attualmente fissato al 30 settembre, se non altro per fare sì che le attese del Governo, in termini di gettito prodotto dalla misura inserita nella scorsa legge di stabilità, potessero essere rispettate. È il caso, ad esempio, dei commercialisti, i quali, attraverso una nota stampa diffusa ieri, sono tornati nuovamente sulla questione.
La richiesta, spiega Gerardo Longobardi, Presidente del CNDCEC, “è motivata dal fatto che ancora oggi mancano importanti chiarimenti su alcuni aspetti della disciplina rilevanti ai fini dei calcoli di convenienza per l’adesione alla stessa”.
In effetti, i chiarimenti interpretativi da parte dell’Agenzia delle Entrate sono arrivati solo a giugno, peraltro nel pieno dell’ingorgo delle scadenze fiscali, con la pubblicazione della circolare n. 26.
Quella circolare, però, ha sottolineato Luigi Mandolesi, Consigliere nazionale con delega alla fiscalità (si veda “Da prorogare i termini per l’assegnazione agevolata di beni ai soci” del 23 luglio), lasciava comunque alcune incertezze su aspetti non secondari della normativa, come ad esempio in materia di riserva di rivalutazione.
Proprio per questo, sempre ieri, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere con un comunicato che nei prossimi giorni sarà resa disponibile una seconda circolare, in modo tale da dare risposta agli “ulteriori quesiti applicativi e richieste di chiarimenti” pervenuti dagli operatori tecnici e professionali. Anche con i nuovi chiarimenti, però, i tempi a disposizione dei contribuenti saranno comunque molto ridotti, ecco perché, aggiunge Longobardi nella nota (diffusa prima che l’Agenzia comunicasse l’arrivo della nuova circolare), la proroga rimane “assolutamente necessaria per il successo dell’operazione, soprattutto affinché le stime di gettito per le casse dello Stato siano rispettate”.
Se, infatti, i termini rimanessero quelli originari, il rischio di vedere ridotta la platea di contribuenti in grado di usufruire dell’agevolazione sarebbe quantomai reale. Basti pensare, come ricordato dall’Ordine di Torino in una lettera indirizzata al CNDCEC, che alcune operazioni, riguardanti nella maggior parte dei casi l’assegnazione di beni immobili, sarebbero “già irrealizzabili”, considerando i tempi tecnici necessari per la stipula degli atti notarili.
Una consapevolezza probabilmente acquisita anche dall’Esecutivo se, come sembrerebbe, si va verso la concessione della proroga. Il provvedimento, come detto, dovrebbe essere inserito all’interno di un decreto in materia fiscale che, oltre alla riapertura dei termini per la voluntary disclosure, dovrebbe contenere anche quel pacchetto di semplificazioni inizialmente previste come correttivo alla delega fiscale che non ha mai visto la luce.
Ieri seconda riunione del tavolo tecnico sulle scadenze fiscali
Tra queste, anche la ridefinizione del calendario delle scadenze, alla quale sta lavorando il tavolo tecnico voluto dal Viceministro all’Economia, Luigi Casero, di cui fanno parte, oltre a MEF e Agenzia delle Entrate, i rappresentanti delle imprese e del mondo delle professioni.

Fonte: Eutekne / SAVINO GALLO  GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE 2016 

 


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